UN MAUSOLEO PER UN PACIFICO RIPOSO

Madreterra Magazine Palmi

 

UN MAUSOLEO PER UN PACIFICO RIPOSO

di Rocco Militano

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GRAMSCI, LA CULTURA E L'UTILITÀ DELL'INUTILE di Arcangelo Badolati
LA TERRA DEI RÈPACI di Rocco Militano

 

LA VOGLIA DI RIPOSARE PER SEMPRE CON LA LUCE DELLA SUA AMATA PIETROSA, RESTA, ANCORA OGGI, SOLO IL GRIDO DI UN’ANIMA CHE HA SEMPRE AVUTO UN CONTRASTO DI AMORE E ODIO CON LA SUA CITTA’.

 

Fu in quel tempo, con la Pietrosa tornata patrimonio della Città, che AmiciCasaRèpaci, in piena collaborazione pubblico privata, ritenendo interesse doveroso per la Città il rispetto della memoria e dello spirito delle donazioni, ha ripreso dalle antiche carte manoscritte di Leonida l’idea del mausoleo lassù alla grotta, ai piedi dell’Esploratore, dove un giorno sarò sepolto / non morto ma dormiente / in roccia di granito / Rupe dentro la rupe. L’intervento progettato, consiste in un unico sarcofago protetto da una teca in vetro infrangibile, alla base arricchito da un bassorilievo in rame posto al centro della grotta su cui, dall’ampio squarcio nella volta penetrano fasci di luce. Lo spazio roccioso attorno, lo spiazzo antistante di straordinaria veduta paesaggistica ed il sentiero di risalita, sono sistemati e delimitati in sicurezza con opere di contenimento in legno e pietra locale. Il sentiero di risalita, addolcito nelle pendenze e con appoggi laterali, è contornato da essenze arboree autoctone capaci di creare anche un percorso sensoriale, ampliando così di moltissimo la bellezza e la fruibilità dell’intero complesso. Oltre a ciò è possibile un prolungamento del sentiero di circa 30 metri per collegare l’importante sito archeologico della grotta di Trachina, creando così, ancor di più, in complementarietà con la Casa della Cultura, un ulteriore e rilevante elemento di potenziamento dell’attrattività turistico culturale della Città. Quel progetto quindi, coerente anche con il PSC che già urbanisticamente aveva previsto per l’area la specifica destinazione a Parco letterario Leonida Répaci, è stato offerto nella stesura esecutiva/definitiva dal Club per l’UNESCO al Comune. Ed il Comune, acquisiti i pareri favorevoli delle due Sovrintendenze - Paesaggistica ed Archeologica - a settembre 2015 lo ha approvato ed inviato alla Regione Calabria con richiesta di finanziamento. Già i vertici burocratici regionali avevano partecipato alla presentazione, nel parco della Villa, di planimetrie, plastici, motivazioni ed importanza dell’iniziativa, per cui il finanziamento, non appena possibile, fu deciso aprendo anche una strada di priorità verso la possibilità di ulteriori interventi finanziari nell’area con l’operatività del successivo Programma dei fondi strutturali europei.
Quel finanziamento però, disponibile da quasi tre anni, immotivatamente ed incredibilmente, non è stato accettato dall’Amministrazione comunale.
E l’intero complesso, da aprile 2018 è nuovamente abbandonato. La Malasorte ha colpito ancora e la Villa è chiusa e indifferente agli appelli. Un avviso comunale per manifestazione d’interesse alla gestione, finalmente pubblicato a giugno 2019, è stato revocato ad agosto 2020 senza neppure avere aperto le buste delle offerte, e poi ripubblicato a marzo/ aprile 2021 quasi uguale nelle richieste ma escludendo la grotta mausoleo. Il volontariato culturale cittadino, disponibile alla co-gestione collaborativa, è respinto con pretese finanziarie insostenibili ed antieconomiche, mentre l’Amministrazione comunale, per propria scelta politica ha deliberato che tutti gli interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, in tutte le strutture del complesso e nel parco, sono interamente a carico delle Associazioni che ne assumono la gestione e che nessun intervento economico è previsto per il Comune di Palmi, a nessun titolo, neppure come rimborso spese! Ancor di più: è oggi pubblicamente attribuito al ruolo sociale delle 50 Associazioni culturali cittadine anche il dovere degli interventi di consolidamento della Guardiola pericolante, del risanamento dagli atti vandalici del casello e della messa a norma dell’impianto elettrico dell’intero complesso. Tutto questo mentre, nello spazio espositivo della Pinacoteca Leonida e Albertina Rèpaci, attori narratori si esibiscono tra i nudi di donna di Guttuso, la Cleopatra del Guercino, la figura femminile di Manet e, soprattutto, a fianco del ritratto di donna del Modigliani, con lo speranzoso tentativo di immergere in quell’universo la propria anima. Leonida Rèpaci invece, per la sua Città, ancora non è cessato di essere stato un uomo amato e tradito per essere, da sempre, per sempre, un lare, un patriarca remoto, una presenza invisibile nel tempo!

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