LA DANZA DELLA VITA la Redazione
by Madreterra Magazine Palmi · 7 Aprile 2021
La città LEGO
LA DANZA DELLA VITA
UN'ECCELLENZA CHE OPERA TRA LE CARENZE DELLA SANITA' CALABRESE
di Chiara Ortuso
Altri articoli del numero 37 L'INCREDIBILE STORIA DEL NUOVO OSPEDALE DI PALMI... di Ernesto Mancini LA NOSTRA TERRA E LE CERTEZZE DI PAVESE di Arcangelo Badolati LA CALABRIA E I CALABRESI di Carmela Gentile LEGALITA' VS. NORMALITA' di Antonio Salvati RISTORAZIONE: IL FUTURO PASSA PER L'AGGIORNAMENTO E L'INNOVAZIONE di Walter Crircì IL POPOLO DI MEZZO: MIMMO GANGEMI di Arcangelo Badolati LA TORRE SARACENA di Eugenio Crea GENTE DI CALABRIA di Chiara Ortuso ALAN LOMAX di Federica Legato
GENTE DI CALABRIA di Chiara Ortuso
“Convertirsi al bene, dare una mano di aiuti a chi ne ha bisogno senza nulla chiedere in cambio, vuol dire convertirsi all’incontro con Dio, vuol dire convertirsi all’incontro con i propri simili, con la natura, col creato”.
GENTE DI CALABRIA di Chiara Ortuso
Numerose associazioni di volontariato, senza chiedere nulla in cambio, svolgono giornalmente e con grandi sacrifici, le loro attività verso i bisognosi, gli anziani, i poveri e i malati, opere di carità, che nobilitano gli animi di chi li compie, ma utili a migliorare la società attuale distratta e molte volte superficiale.
Nella nostra regione non si può non far conoscere l’opera, svolta in pieno silenzio, da parte di un’associazione di volontariato che opera a Palmi (RC); “La Danza della Vita”, che con la sua presidentessa, Maria Anedda e suoi splendidi volontari opera da anni al fianco dei malati oncologici.
“La Danza della Vita”, fondata nel 2013 è stata sempre, con passione ed abnegazione, al fianco delle persone che soffrono e dei pazienti oncologici, fornendo loro assistenza e sostegno psicologico.
Le attività dei volontari dell’associazione sono dedicate principalmente ai malati terminali che vivono in uno stato psicologico particolare e bisognosi del calore umano.
Tra le molteplici attività avviate per alleviare le sofferenze dei malati, vi è anche l’attivazione di una rete di cure palliative, che mettono a disposizione di ciascun malato un’equipe di medici, infermieri e psicologi, tutti volontari che operano per il bene comune.
GENTE DI CALABRIA di Chiara Ortuso
Ancora oggi si ricordano, oltre le innumerevoli manifestazioni organizzate nelle piazze calabresi, le iniziative messe in campo dal sodalizio palmese, come il Defilè della vita, sfilata di moda con le pazienti oncologiche come modelle, gli incontri con la psiconcologa Carmen Giambelluca, figura di grande umanità e sostegno non solo per i pazienti, ma anche per le famiglie, e le collaborazioni con le associazioni, “FAVO Calabria” (federazione associazioni volontari oncologici) ed “Europa Donna Italia”, movimento nazionale per la prevenzione e cura del cancro al seno. Insieme ad “Europa Donna Italia”, l’associazione palmese è approdata alla Camera dei Deputati il 10 ottobre 2019, per presentare la prima Giornata Nazionale contro il tumore al seno metastatico.
La Danza della Vita si conferma dunque un’eccellenza che opera, con grandi sacrifici, tra le carenze della sanità calabrese. A questo proposito Maria Anedda, in questi tempi di pandemia, sottolinea con forza le esigenze che hanno tutti i malati di cancro – “Vorremmo sensibilizzare i sindaci perché assolvano con determinazione al compito di tutelare la salute dei cittadini, intervenendo sull’istituzione sanitaria locale e regionale, perché provvedano a sanare questa inaccettabile omissione” -.
Concludiamo questa suggestiva pagina dedicata all’associazione palmese “La Danza della Vita”, riportando un passaggio di un articolo, molto significativo, scritto in una rivista di caratura nazionale dal dottor Ugo Squillace, giornalista e scrittore, allorquando scriveva sul volontariato: “Concludiamo col dire che non vi è alcun dubbio che convertirsi al bene, dare una mano di aiuti a chi ne ha bisogno senza nulla chiedere in cambio, vuol dire convertirsi all’incontro con Dio, vuol dire convertirsi all’incontro con i propri simili, con la natura, col creato. La giusta relazione con le persone consiste infatti nel riconoscere loro con estrema gratitudine il valore del pensiero e delle azioni da loro compiute. Il renderle pubbliche poi non è un voler dare voce a chi le compie, e vuole stare nell’anonimato, ma semplicemente chiedere a tutti noi di renderci parte attiva”.
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